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Abuelas

REGIA
Cristian Arriaga

SCENEGGIATURA
Cristian Arriaga

FOTOGRAFIA
Lucas Pérez

MONTAGGIO
Cristian Arriaga, Juan Carlos Macías

MUSICA
Ignacio Montoya Carlotto, Cristian Arriaga" - Abuela" di León Gieco

CON
Natalia Tena, David Verdaguer

ANNO
2020

NAZIONALITÀ
Argentina

DURATA
108 min.

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Abuelas

Sulle tracce dei figli rapiti dei desaparecidos, strappati all’amore delle famiglie durante la dittatura militare in Argentina: la storia di donne che continuano a non arrendersi pur di abbracciare almeno una volta i propri nipoti. Arriaga raccoglie le testimonianze di 10 delle donne che dalla fine degli anni Settanta si battono per sapere la sorte che è toccata ai loro nipoti, nati durante la prigionia di figli e nuore durante la cosiddetta Guerra sucia (Guerra sporca) argentina.

Latinoamericana //

Lotte, quelle delle madri e delle nonne, tristemente note in Italia anche grazie al romanzo di Massimo Carlotto Le irregolari. Buenos Aires Horror Tour, in cui lo scrittore padovano ricostruisce la guerra della dittatura argentina, la metodologia della “desaparicion”, i campi di concentramento clandestini, i bambini trattati come bottino di guerra, la persecuzione degli ebrei argentini. Carlotto, che durante il suo soggiorno argentino ebbe occasione di scoprire la sua parentela con Estela, presidente delle Abuelas de Plaza de Mayo, racconta anche con trasporto quella storia tutta al femminile, fatta di amore, dolore e coraggio.

Arriaga decide invece di non romanzare, ma di lasciare i fatti alla voce e alle espressioni, alle lacrime e ai sorrisi delle stesse protagoniste, confezionando così un documentario ricco di informazioni e profondamente suggestivo. La sua macchina da presa cattura per sempre la potenza di dieci donne, ormai tutte ultra-ottantenni (ma alcune di loro hanno superato anche i 90 anni) che non si danno ancora per vinte: non solo quelle di loro che ancora non hanno riabbracciato i propri nipoti ma anche quelle che, dopo aver conosciuto i figli dei propri figli, aver ritrovato in loro le voci delle Silvie scomparse, gli sguardi delle Laure inghiottite dalla dittatura, il ricordo dell’affetto dei Sebastian di cui non hanno potuto neanche onorare la morte con giusta sepoltura, vogliono che anche le altre gioiscano della stessa felicità, anche solo per un attimo prima di morire, e – soprattutto – che la dittatura e i suoi crimini non siano dimenticate: verità, giustizia, memoria sono le tre priorità della loro lotta, affinché non accada mai più. Nunca más.

Erano “solo donne” quelle madri e quelle nonne scese in piazza più di 40 anni fa per chiedere di avere i corpi dei propri figli, ritrovare i propri nipoti: un fazzoletto bianco in testa, a ricordare i pannolini in tela in cui avevano avvolto i figli neonati. Dei circa 500 bambini rapiti come bottino di guerra, quelle donne sono riuscite a ritrovarne 200. Ne mancano ancora 300. Le nonne di Plaza de Mayo sono ancora determinate come 40 anni fa a ritrovarli. Questo splendido documentario – a tratti straziante – dichiarazione d’amore nei confronti di tutte le nonne, serve anche a questo.

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