A dispetto del titolo, in questa serie di sei episodi andati in onda originariamente alla tv britannica nel 1955 Orson Welles ci porta a esplorare alcuni luoghi particolarmente interessanti di Spagna, Austria, Francia e Inghilterra.

Quello di Around the world with Orson Welles è un reportage nel pieno stile del regista di Quarto potere: largamente approssimativo, visibilmente abborracciato, ma appassionato nel senso più evidente del termine. Il progetto, il titolo sta lì a dimostrarlo, partiva con ambizioni piuttosto impegnative; al termine delle riprese Welles consegnò all’emittente britannica committente del lavoro solamente sette puntate, di cui una neppure completata, tutte girate in Europa tra Spagna, Francia, Inghilterra e Austria. La cosa più assurda relativamente ai contenuti di questo documentario è la maniera in cui il regista, che mette sé stesso anche davanti alla telecamera durante le sue escursioni, predilige incontrare abitanti sconosciuti del luogo – che sia Madrid, Parigi, Londra o Vienna – e tratta in maniera davvero marginale tutto il resto, dai fatti significativi ai personaggi famosi (ad es. nell’episodio parigino Jean Cocteau e Juliette Greco appaiono per un totale di forse neppure cinque secondi!). Il risultato è insomma un diario di viaggio che trasuda emozioni vere e mette sul piatto questioni di ordine quotidiano e popolare – indimenticabile è senza dubbio il viaggio di Welles alla scoperta della ricetta della torta Sacher, naturalmente nella capitale austriaca – ma che lascia molto, molto poco su qualsiasi altra cosa ci si possa aspettare: se gli argomenti di Around the world with Orson Welles difficilmente potrebbero entrare su una guida turistica, però, la colpa è esclusivamente delle guida turistiche. Perché il fascino delle cronache wellesiane è intatto ancora oggi, a svariati decenni dalla loro realizzazione. Durata: 25 minuti circa per episodio; dei 6 episodi sopravvissuti integralmente, quello ambientato a Vienna era stato dato a lungo per disperso; oggi l’intera serie è visibile su YouTube, grazie anche alla messa in onda sulla tv di Stato da parte dell’impagabile.

Enrico Ghezzi.