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Buñuel, un Cineasta Surrealista

Buñuel, un cineasta surrealista

REGIA
Javier Espada

SCENEGGIATURA
Javier Espada

PRODUZIONE
Tolocha

ANNO
2021

NAZIONALITÀ
Spagna

DURATA
83 min.

PREMI E FESTIVAL:

  • Cannes Classics 2021
  • Premio Beatrice Sartori al Festival di Cannes 2021
  • Festival Internacional de Cine de San Sebastián 2021, Spagna
  • Festival Internacional de Cine de Morelia 2021, Messico

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Buñuel, un Cineasta Surrealista

Buñuel, un cineasta surrealista

Sono nato a Calanda, a poche strade dalla casa natale di Luis Buñuel, ‘Don Luis’. Ho sempre vissuto con la sua presenza assente, con la sua voce roca che riempiva molti spazi che necessitavano di determinate risposte, con il suo cinema onnipresente che apriva sentieri e domande non di rado senza un punto d’arrivo e senza una soluzione. […]
Ho avuto la possibilità di ordinare e archiviare i materiali recuperati in cineteche, collezioni e fondi storici, nonché conferire rigore formale a gran parte del lavoro scientifico sull’opera di Buñuel che ho svolto nel corso della mia vita. […] Da tutto il lavoro fatto è emersa innanzitutto la sua continua riesplorazione degli elementi essenziali derivanti dal Surrealismo che formavano buona parte della sua poetica e quindi della sua filmografia, la quale andava indubbiamente oltre le due opere fondamentali, Un Chien andalou e L’Âge d’or. Ciò ha portato all’analisi dell’influenza esercitata su Buñuel non solo da diversi scrittori, ma anche e soprattutto dai grandi maestri della pittura, da alcune figure di spicco del Rinascimento, passando per Goya, fino ai pittori surrealisti, René Magritte su tutti. […] Buñuel partì sempre dall’autocritica, dalla contraddizione, dal suo inestimabile senso dell’umorismo e dalla lodevolissima accessibilità dei suoi intrecci, sempre alla portata dello spettatore. Questo trasformò gran parte dei suoi film in un cinema tanto esigente quanto ‘adatto a ogni tipo di pubblico’, il tutto senza mai rinunciare a un discorso personalissimo e fortemente critico, ricco di riflessione e di profondità intellettuale.
Non potevo che catturare tutti questi elementi a mia disposizione nello stesso modo e con lo stesso mezzo espressivo, il cinema, ma – in onore del nostro autore e della sua opera – dando al documentario un’impronta singolare e identificabile. Senza rinunciare al particolare senso dell’umorismo e alla raffinatezza di Buñuel, ho voluto fare di questo lavoro un amalgama che traduce il nostro autore componendo la sua opera con metodo ‘surrealista’. (Javier Espada)

da Il cinema Ritrovato

La Nueva Ola //

Nato ufficialmente nel 1924 col manifesto redatto dal poeta francese André Breton, il Surrealismo fu un movimento artistico d’avanguardia che, ponendosi come superamento del dadaismo ormai in crisi, intendeva la pratica artistica come espressione del libero funzionamento del pensiero, emancipato dalla ragione. Automatismo, esperienza onirica, incontro violento, non filtrato, con la realtà furono concetti chiave alla base dell’arte surrealista.

Il cinema, in quanto dimensione molto vicina a quella del sogno, fu presto oggetto di riflessioni e teorizzazioni in seno al movimento. Solo in pochi casi, tuttavia, si parla di veri e propri film surrealisti : Un chien Andalou (1929) e L’âge d’or di Luis Buñuel ne sono forse i due maggiori esempi.

Nel 1925 Buñuel si trasferì a Parigi e qui realizzò, insieme a Salvador Dalì (autore del ritratto del regista, nell’immagine in alto a sinistra), il suo primo film. Fin da subito emerse lo spirito fortemente antiborghese e visionario che avrebbe poi caratterizzato tutto il suo cinema . La celebre immagine dell’occhio di donna squarciato da una lama di Un chien Andalou racchiudeva già in sé elementi della poetica surrealista del cineasta come quella violenza figurativa necessaria per poter guardare davvero la realtà, andare oltre di essa e liberare finalmente l’inconscio. All’uscita in sala il film ebbe successo ma al contempo suscitò grande scandalo.
Al contrario, L’âge d’or, film ancor più irriverente, sarcastico, in netta opposizione alle istituzioni – Chiesa, Esercito, Stato – provocò l’ira di molti e ne fu proibita la proiezione in Francia. Questo causò gravi danni finanziari sia per il regista sia per il produttore (il quale rischiò peraltro la scomunica da parte della Chiesa).

Fu allora che a Buñuel capitarono tra le mani gli studi di Maurice Legendre a proposito delle condizioni sociali della regione spagnola di Las Hurdes. Fu allora che il regista decise di lanciarsi nel progetto di realizzare un documentario surrealista di denuncia sociale. Las Hurdes fu infatti una vera scommessa, il tentativo coraggioso ed unico di unire finalità sociali, testimonianza politica ed estetica surrealista.

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