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Hugo in Argentina

Hugo in Argentina

REGIA
Stefano Knuchel

SCENEGGIATURA
Stefano Knuchel, Marco Steiner

FOTOGRAFIA
Ariel Salati

MONTAGGIO
Emanuela Andreoli

MUSICA
Zeno Gabaglio

PRODUZIONE
Fiumi Film

CON
Giancarlo Giannini

ANNO
2021

NAZIONALITÀ
Svizzera

DURATA
97 min.

FESTIVAL E PREMI:

  • Mostra del cinema di Venezia 2021: Giornate degli autori. Venice Film Festival
  • Mar del Plata International Film Festival 2021
  • Locarno International Film Festival 2022

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Hugo in Argentina

Hugo in Argentina

Un promettente fumettista italiano sbarca a Buenos Aires nel 1950, con il sogno di raggiungere gli Stati Uniti, per scoprire che la sua America sarà proprio l’Argentina. Il paese lo travolge immediatamente con il suo incredibile boom economico e una scena culturale tra le più vivaci al mondo. Siamo all’alba del decennio argentino più sfrenato e il giovane immigrato sente che tutte le promesse di questo paese sono da cogliere al volo. Il suo nome è Hugo Pratt. Un ritratto raffinato, mai convenzionale, del vero anarchico dietro Corto Maltese.

Latinoamericana //

Figlio di un militare di carriera, il disegnatore Ugo Eugenio Prat (1927-1995), più noto come Hugo Pratt, cresce tra Venezia e l’Etiopia, perché il padre è arruolato nella polizia dell’Africa italiana. Esordisce nel disegno alla fine della Seconda guerra e dopo il ritorno in Italia, su invito dell’editore Cesare Civita, fondatore della Editorial Abril, seguendo altri fumettisti italiani approda nel 1949 a Buenos Aires, in pieno peronismo.

In città resterà fino al 1962, sfuggendo alla violenza dell’imminente dittatura, diversamente da Héctor Germán Oesterheld, l’amico sceneggiatore e creatore, tra gli altri, dei fortunatissimi “Sgt. Kirk” e “L’eternauta”, nonché della casa editrice Frontera. In Argentina Pratt trova una cerchia di spiriti affini, l’amore di una vita, la paternità, occasioni di esplorazione (le pampas, la Patagonia, il Brasile), molte opportunità di lavoro (Ernie Pike, Anna della giungla) e didattiche nel campo del fumetto (alla Escuela Panamericana de Arte, tempio del dibujo, il disegno animato).

Prima ancora, un’intensa passione per le feste private e la vita notturna, tra il jazz, il tango di Gardel e la malavita al barrio portuale La Boca. Avventure lisergiche, frequentazioni cosmopolite e spericolate e malinconie da cui si sente naturalmente attratto e che pervadono i suoi disegni.

Sceneggiato dal regista Stefano Knuckel e dallo scrittore Marco Steiner, collaboratore di Pratt nell’ultima fase produttiva, Hugo in Argentina è la seconda parte di un’ideale trilogia aperta da Hugo en Afrique, presentato alla Mostra di Venezia nella sezione Orizzonti nel 2009.

Affascinato fin da ragazzino dalla figura di Corto Maltese, marinaio apolide e disincantato, il personaggio prattiano più conosciuto e sorta di alter ego di Pratt (“aveva una relazione folle con la vita”) Knuckel indaga il suo oggetto d’amore con un film lirico, amoroso e documentatissimo, immersione multiforme nella sensibilità di un anarchico puro, affidandosi ad archivi storici e a testimonianze dirette e indirette.

Un’affascinante alternanza, spesso in split screen, di immagini soprattutto private (coproduce Cong, società svizzera che controlla e promuove l’opera di Pratt) che scaraventa lo spettatore nel mezzo dell’esperienza sudamericana, parallelamente rievocata da alcune persone a lui intimamente legate: l’amico e pittore Oscar Smoje, Martín Oesterheld (regista e nipote di Héctor), Martina Pratt, una dei due figli avuti da Gucky Woderer, il disegnatore Gianni Dalfiume, il decoratore Gustavo Ferrari, Gisela Dester, illustratrice e assistente nonché grande amore di Pratt.

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