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Las memorias perdidas de los árboles

Le memorie perdute degli alberi

REGIA
Antonio La Camera

SCENEGGIATURA
Antonio La Camera

FOTOGRAFIA
Antonio La Camera

MONTAGGIO
Antonio La Camera

MUSICA
Antonio La Camera, Boris Riccardo D’Agostino

PRODUZIONE
Waterclock Prod, Playlab Film, Naffintusi

CON
Michel Isioshe, Arjan Mije Okioshe Mejee, Yoel Ekioy Tioshe, Zara Meshi Mihaheja, Huane Viashemo Felix

ANNO
2023

NAZIONALITÀ
Perù, Italia, Spagna

DURATA
20 min.

PREMI e FESTIVAL:

  • 38a. Settimana Internazionale della Critica - 80ª Mostra del Cinema di Venezia: Miglior cortometraggio

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Las memorias perdidas de los árboles

Le memorie perdute degli alberi

Nel cuore della foresta amazzonica peruviana, due alberi si risvegliano nella notte e intraprendono un viaggio spirituale alla scoperta di un passato in cui erano due bambini fratelli.

Esordio alla regia per Antonio La Camera vincitore dell’ultima Settimana Internazionale della Critica di Venezia.

Cortos //

Las memorias perdidas de los árboles è il primo film di Antonio La Camera, presentato all’80ª Mostra del Cinema di Venezia e vincitore del premio per il Miglior Cortometraggio SIC@SIC con la seguente motivazione: “Per aver immaginato un’esperienza sensoriale, un viaggio allucinogeno, una vertigine psichedelica.

Ma soprattutto per averci condotto attraverso un’esplorazione emotiva intensa, che commuove e meraviglia, trascendendo il dato di natura fino al cuore umanissimo della sofferenza e della perdita”.

Due alberi della foresta amazzonica improvvisamente si “animano”: uno comincia a ricordare elementi del proprio passato che, consequenzialmente, portano al risveglio anche della memoria dell’altro.

Las memorias perdidas de los árboles è stato realizzato durante il workshop esclusivo organizzato da Playlab Films intitolato Apichatpong Weerasethakul Lab: filming in the Amazon, nel quale in dieci giorni 50 diversi registi avrebbero avuto modo di girare 50 cortometraggi sotto la supervisione del regista Apichatpong Weerasethakul, vincitore al Festival di Cannes sia della Palma d’oro con Lo zio Boonmee che si ricorda le vite precedenti nel 2010 e Premio della giuria nel 2021 con Memoria.

La pellicola, seppur di breve durata, coinvolge subito attraverso inquadrature sinuose e suoni che sembrano provenire da un tempo sconosciuto, offrendo al mondo un po’ di quella che è la maestosa Foresta Amazzonica.

Lì dove la natura sembra incontaminata, però, si fa spazio l’umanità, attraverso la conversazione tra due alberi, un shihuahuaco e un lupuna, che sviscerano dei ricordi in cui sono fratelli, bambini in carne e ossa.

Ne Las memorias perdidas de los árboles gli alberi comunicano attraverso dei rumori singolari, non umani, ma sottotitolati e dunque resi tali, per marcare ancora di più quella connessione Uomo/Natura – tanto cara alla poetica di Apichatpong Weerasethakul stesso – che Antonio La Camera indaga tra immagini oniriche e surreali, decisamente sperimentali, quasi contrapposte al dialogo lineare tra i due protagonisti.

La spiritualità che permea la pellicola cede volutamente a momenti carnali e brutali – non visivi, ma narrati – arrivando a riflettere sul dolore, sui sensi di colpa e sulla salvezza, per sorpassare infine quei corpi lontani nello spazio e nel tempo e finalmente perdonarsi, seppur in una nuova forma più vicina alla terra che all’individualità.

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