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Mamá

REGIA
Xun Sero

SCENEGGIATURA
Xun Sero

FOTOGRAFIA
José A. Jiménez, Xun Sero

PRODUZIONE
Terra Nostra Films

CON
Hilda Rodríguez Méndez

ANNO
2022

NAZIONALITÀ
Messico

DURATA
80 min.

PREMI:

Premio IILA-Cinema 2023
Miglior Documentario

Premio Pecime - Periodistas Cinematográficos de México 2023
Diosa de Plata Mejor Documental Mexicano

Cinélatino Rencontres de Toulouse
Premio del Público a Mejor Documental

XVII Ethnocine – International Documentary Film Festival, Viena
Premio de la Excelencia en Antropología Visual

XV Festival de Cine Global de Santo Domingo, República Dominicana
- Premio Ópera Prima Documental “Fernando Báez”
- Premio FEISAL

International Film Festival Ciudad de México
Premio del Jurado a Mejor Largometraje Documental

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Mamá

Il documentarista Xun Sero, appartenente alla comunità indigena maya tzotzil degli altopiani centrali del Chiapas, in Messico, decide di intervistare sua madre, che l’ha cresciuto da sola, senza un marito accanto. Quasi con candore, in un clima di apparente calma domestica, la madre racconta al figlio cosa ha significato per lei essere una donna abbandonata. Emergono segreti mai prima confessati: le violenze subite e la loro progressiva normalizzazione sociale. Per la prima volta il figlio apre gli occhi su una realtà che lui stesso faticava a decifrare. Vincitore della Diosa d’argento -i premi della critica cinematografica- come Miglior documentario messicano.

Premio IILA //

“I panni sporchi si lavano in casa”. Spesso sento queste parole durante una “discussione familiare”. Sebbene i problemi dovrebbero essere risolti attraverso la comunicazione, esprimendo ciò che ogni persona sente e pensa, c’è una realtà segnata dalla violenza di cui non si parla, che non viene detta. Parlare di questa violenza che si vive e che genera vergogna è l’intento di questo film, per avviare una conversazione sociale. Le nostre azioni sono apprese dalla società, non nascono spontaneamente. Esercitare violenza, negare la violenza, credere che se una persona vive una situazione di violenza è perché se lo merita; tutto ciò lo abbiamo imparato dalla società stessa. La società alimenta queste idee.

Io ho dovuto prima comprendere tutto ciò per perdonarmi. Perché dopo essere diventato consapevole di chi sono, di ciò che Xun rappresenta e fa come uomo, è stato molto difficile. Ho capito che il primo corpo femminile su cui ho esercitato violenza era quello di mia madre. Ho ancora molte pratiche, pensieri e comportamenti molto violenti. E ogni volta che lo noto o me lo fanno notare, è ancora più difficile rispetto alla prima volta che lo si vede e lo si sa. Ed è ancora più difficile perché si ha la sensazione di andare all’indietro, che non importa quanto si impari, sembra che non si possa sfuggire a ciò che si è. Ma ho imparato anche che devo iniziare distruggendo le figure e riconoscendo le persone. Chi è “mamma”? Questa è la domanda che mi ha guidato a fare questo film. Così, lungo il corso del film, stiamo togliendo strati che costruiscono ciò che si suppone sia una madre e stiamo conoscendo la persona dietro a quella figura. I suoi sogni, i suoi dolori, le sue risate, la sua vita. Chi si trova dietro a quella figura che chiamiamo madre, padre, figlia, figlio? Che persona abita lì?

Xun Sero

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