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Extraña forma de vida

Strana forma di vita

REGIA
Pedro Almodóvar

SCENEGGIATURA
Pedro Almodóvar

FOTOGRAFIA
José Luis Alcaine

MONTAGGIO
Teresa Font

MUSICA
Alberto Iglesias

PRODUZIONE
El Deseo

CON
Ethan Hawke, Pedro Pascal, Manu Ríos, Pedro Casablanc, Sara Sálamo

ANNO
2023

NAZIONALITÀ
Spagna

DURATA
31 min.

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Extraña forma de vida

Strana forma di vita

1910, l’ex pistolero Silva attraversa il deserto che separa il suo ranch da Bitter Creek per andare a trovare Jake, sceriffo del luogo e suo vecchio amico. I due non si vedono da venticinque anni: l’incontro nasconde una motivazione che riguarda l’unico figlio di Silva. Secondo lavoro in inglese per Almodóvar dopo "The Human Voice" (2020, con Tilda Swinton), ma è la prima volta che il maestro manchego si confronta con il western, “forma di vita” estranea al suo cinema. La mano di Pedro però si vede, e il genere viene così destrutturato e demitizzato per accogliere i temi cari alla sua poetica: il rapporto irrisolto con sé stessi, il tentativo di espiare una colpa, la distanza temporale delle relazioni amorose, il rapporto genitoriale e le responsabilità che ne conseguono, y por supuesto la prospettiva queer.

Perlas //

I lungometraggi da tre ore o quasi sono sempre più esasperantemente comuni al cinema, ma Strange Way Of Life, il corto di Pedro Almodóvar, con la sua mezz’ora si colloca lungo l’estremo opposto: dura troppo poco. Non perché un corto da 31 minuti abbia una durata troppa esigua di per sé, ma perché narra una storia troppo corposa rispetto ai tempi a disposizione, e perché la cronaca della riunione di due pistoleri amanti del Far West degli Anni Dieci, condensata in poche centinaia di secondi, ha sottratto chissà quanti minuti di piacere dello spettatore. Prodotto da Anthony Vaccarello per Saint Laurent (nei titoli di coda il logo di Yves Saint Laurent è ben visibile – la casa di moda ha realizzato tutti i costumi e le scenografie) Strange Way Of Life è stato introdotto al Festival del Cinema di Cannes come la risposta del grande regista spagnolo al Brokeback Mountain di Ang Lee. Ambientato nel 1910, il vede protagonista uno sceriffo, Jake, sulle tracce dell’assassino della cognata.

Il probabile colpevole è il figlio di Silva, suo ex amico ed ex amante di gioventù con cui condivide un passato da sicario. Silva, indossando una sgargiante giacca verde firmata Ysl, torna nella vita di Jake dopo una lontananza lunga un quarto di secolo. I due interpreti sono due attori perfetti nei rispettivi ruoli: il tenero e disarmante Pedro Silva – deciso a riconquistare il compagno – e il freddo e testardo Ethan Hawke – incapace di accettare la propria omosessualità. La riunione è attraversata da un’atmosfera di reciproca bramosia ma anche di diffidenza, perché Jake è persuaso che Silva si sia rifatto vivo solo per proteggere il figlio. In realtà è piuttosto il contrario: il delitto è il pretesto che il ranchero ha atteso a lungo per rifarsi vivo con il suo grande amore.

Era da quasi vent’anni che il regista non metteva al centro della sua filmografia un racconto di uomini, preferendo ritratti di donne. Strange Day of Life è la sublimazione del western e al contempo la decostruzione del fu genere cinematografico maschile per eccellenza: c’è il villaggio di frontiera e le passeggiate a cavallo, c’è il mexican standoff e il triello, il gracchiare del grilletto del revolver e il boato del Winchester che risuona nel deserto di Tabernas in Almería, la location degli spaghetti western di Sergio Leone. Almodóvar trasforma il western classico hollywoodiano in un melodramma dove i dialoghi contano più dei silenzi e delle sparatorie, gioca con i codici del genere, preme sul pedale del revenge movie per poi soffermarsi sulla relazione queer che fa da motore alla storia.

In Strange Day of Life la scena è monopolizzata dai due protagonisti: la recitazione di Hawke e Pascal è virtuosa ed efficace, la loro sintonia pressoché perfetta. In quella mezz’ora Almodóvar fonde forti emozioni, amore e sentimenti di rivalsa, azione e suspance, ma soprattutto la tensione erotica tra due uomini di mezza età letteralmente lacerati dalla passione proibita.

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